La Legge relativa al pignoramento presso terzi e la descrizione.
Le Novità del 2017 e alcune questioni di giurisprudenza
I Tribunali spesso arrivano dove i governi non arrivano. Non sono va detto casi isolati quelli nei quali avendo la magistratura la libertà sacrosanta di farlo, sovvertono o anticipano dei disegni di Legge relativi alle più disparate materie.
Le novità 2017 relative al pignoramento presso terzi derivano infatti da aule di Tribunali. Restando su questi ultimi un ordinanza del 4 Maggio 2016 emersa dal Tribunale di Bari dice:
Il tardivo deposito telematico dell’attestazione di conformità non rende il pignoramento inammissibile.
Riguarda l’inoltro del pignoramento anche se sono scaduti i termini. Generalmente quello che emerge dai tribunali può andare a favore del cittadino in alcuni contesti e contro in altri.
L’Attuale Legge sul Pignoramento presso terzi
Si deve in tale circostanza fare riferimento all’art. 545 c.p.c. e capire che il pignoramento presso terzi riguarda sostanzialmente due appendici:
– Pensioni
– Stipendi
Pensioni e stipendi in passato erano assoggettati entrambi alla Regola della Cessione del Quinto che prevedeva una quota massima di prelievo dalle stesse che non superasse appunto un quinto dello stipendio e/o della pensione.
Valida tale regola in caso di esecuzione presso il datore di lavoro o l’INPS, ma questo limite non era previsto in tutti i casi nei quali lo stipendio o la pensione fossero pignorati presso la banca. Ora la regola “del quinto” vale anche in quest’ultima circostanza, un equiparazione necessaria e che tutela il soggetto che subisce un pignoramento.
Decreto Legge n. 132/2014
Questo ha introdotto delle novità rispetto al tema dei pignoramenti presso terzi che riguardano appunto stipendi e pensioni. Innanzitutto è cambiata l’attribuzione territoriale che ora spetta al Tribunale ove risiede ed ha dimora il soggetto pignorato. L’altra modifica è invece quella della notifica a mezzo posta che prima non era necessaria e che ora è obbligatoria.